In riva al mare

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  1. Shino Nanao
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    è vero, sono stata assunta in quest'accademia dallo stesso Seto Kaiba

    Shino cominciò poi a ridere quando l'amica disse che Phil era una "fangirl" di Kaiba. Dopo essere tornata seria, si rivolse a Phil facendogli un sorriso

    Penso che tu un giorno riuscirai a incontrare il presidente Kaiba, ne sono certa, anzi, certissima!

    Poi tornando a rivolsersi alla studentessa gli disse

    Già! Ok l'impegnarsi, ma non strafare, sennò tutto l'impegno sarà vano. Ricorda che tifo per te!

    Girandosi verso Narumi disse

    Narumi io mi avvio all'ufficio, inoltre ti dovrei dire una cosa in privato...

    Detto ciò, Shino salutò tutti i presenti con la mano e voltando a loro le spalle, cominciò ad avviarsi verso la struttura accademica
     
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  2. N a r u m i;
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    Shino la invitò a seguirla. La osservò qualche istante, poi si voltò verso Summer e Phil, facendo spallucce.
    Sarà meglio che vada, non voglio farla aspettare...
    Dissi ai due, poi fece loro un gran sorriso.
    Mi raccomando, eh! Ci sentiamo!
    Li salutò con un cenno della mano, poi se ne andò nella direzione presa da Shino.
     
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    Phil guardò le due ragazzee abbandonare la spiaggia, si voltò verso summer.

    Vabbè dai summer, ci rivedremo presto, ora gli affari mi chiamano.

    Come al solito Phil alzò una mano in segno di saluto abbandonando successivamente la spiaggia lasciando Summer da sola.
     
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  4. S u m m e r
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    Vidi che tutti gli altri..piano piano..se ne andarono...poco dopo squillò il D-Pad..era un messaggio di Shiloh..

    "Che cosa????"
    gridai...il messaggio mi aveva scioccato..

    Quindi abbandonai la spiaggia per andare fino all'accademia...
     
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  5. Virgil Lionheart
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    Il gabbiano svolazzava tranquillamente in cielo, sorvolando la costa marina alla ricerca di un pasto prelibato, accarezzato dai raggi solari che, in quella giornata priva di nuvole, riscaldavano le sue grande e bianche ali. Qualcosa colse la sua attenzione, istintivamente scese in picchiata verso la spiaggia, fino ad agguantare qualcosa di scuro con le zampe: troppo pesante da trasportare, ma abbastanza comodo per poltrire. Emise un gemito di piacere, suggerendo ai suoi compagni di stare alla larga, che quell'oggetto apparteneva ora a lui. Appollaiatosi per ben bene, vagò con gli occhi all'orizzonte, lungo le coste marine, sperando di trovare qualche pesce alla superficie dell'acqua. Ma disteso sulla riva vi era una figura molto più grande di lui, immobile, apparentemente privo di vita, con le onde marine che gli si rigettavano contro. Un suo amico gabbiano, atterrò docilmente sulla figura, esaminandola attentamente per essere sicuri che non vi fossero pericoli, cosi da poter riposare. Zampettando, poteva percepire la superficie che via via andava sempre più ad indurirsi; in quello spazio, si potevano ben vedere una serie di peli molto lunghi, che davano quasi una sensazione di morbidezza. Picchiettò con il becco, cercando di intuire quanto fosse solido quel punto. Improvvisamente il terreno iniziò a tremare, spaventando il povero uccello che istintivamente, fuggì via sbattendo frettolosamente le ali.

    <<Ahi!?! Ma che diamine!>>

    Era un essere umano! Sembrava confuso, volgeva il capo verso tutte le direzioni, per aver coscienza del luogo in cui si trovava. Un grande mantello gli ricopriva l'intero corpo, solo il volto era rimasto visibile al mondo, sul quale risaltavano i lunghi capelli castani e una benda nera che nascondeva l'occhio destro. Tossì, portandosi una mano sullo stomaco, rigettando un po' dell'acqua che aveva bevuto rimanendo privo di sensi sulla riva del mare. Riprendendosi, si avvicinò al suo zaino precipitato sulla sabbia, cacciando il gabbiano sopra sedutosi con un colpo di mano e sistemandosi lo zaino sulle spalle. La testa ancora gli doleva per l'impatto, mentre i suoi pensieri vagano nel suo passato, ricordando i secondi prima che quel fascio di luce bianco lo avvolgesse.

    "Oh Mya, perché diavolo l'hai fatto? ..."
     
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  6. Virgil Lionheart
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    Il mal di testa si stava affievolendo, i suoi ricordi stavano tornando uno dietro l'altro: la pianura invasa dall'oscurità, la ragazza con un D-Pad nero, il diario malconcio che teneva su un braccio, quell'improvvisa luce... Doveva a tutti costi averlo. Difficilmente Mya si sarebbe mostrata nuovamente, non dopo aver visto l'ultimo mostro evocato dal ragazzo. Quella carta... Che ci faceva nel suo deck? Sospirò, probabilmente era ancora presto per ricevere altre risposte. Era meglio tornare al proprio dormitorio. Dopo tutto quel tempo trascorso alla ricerca di Mya e dello Spirit Worl, era finalmente arrivato il momento di concedersi un po' di riposo, ritornando a casa, dalla sua normale vita da studente, dai suoi amici, da Summer. Lentamente, si avviò, respirando lentamente, ancora stordito.
     
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185 replies since 24/8/2010, 21:57   1254 views
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